
22 Mar Le gravità ritmiche del Danilo Gallo Quartet
Quando la musica non ha confini e spazia dal rock al jazz con momenti free, dal punk al funky, passando per la classica con sonorità rinascimentali a sprazzi di folk. È l’essenza del concerto del Danilo Gallo Quartet, ben rappresentata dalla articolata suite conclusiva “Silent love for the blind”, gran finale della terza serata della rassegna “Apulia Jazz Meeting” in corso di svolgimento all’auditorium don Bosco di Cascina del Sole.
La musica dell’eclettico bassista foggiano, accompagnato dai sax tenore di Francesco Bearzatti e Francescoo Bigoni che, in alcuni passaggi, si alternavano ai clarinetti, sostenuti dalla possente e incalzante batteria di Riccardo Tosi, ha creato atmosfere e sonorità senza spazi ne tempi, in una sorta di suono globale che ha toccato momenti di lirismo assoluto con il bis, una melodia etiope, retaggio di un recente tour in terra d’Africa della band, interpretata con pathos spirituale e ascoltata dal pubblico in religioso silenzio, sfociata alla fine in un caloroso e partecipato applauso.
Abbiamo compreso dal palco come il pubblico abbia recepito le nostre emozioni sonore, questo il commento di Gallo al termine di un concerto da lui stesso definito malincopunk dove a brani soft come the abandonment si susseguivano pezzi decisamente più ritmati come day of payment o la morte dell’orologio a pendolo.
La manifestazione, che ha ottenuto l’endorsment del governatore della regione Puglia Michele Emiliano, prosegue martedì 28 marzo con un singolare concerto di tre soli pianoforti, Mirko Signorile, Giovanni Guidi, Claudio Filippini, in una esibizione che sta suscitando molta curiosità proprio perché inusuale. Sul fronte enogastronomico la melodia dei pianoforti sarà accompagnata da un brindisi con Susumaniello.
Di Paolo Nizzola.